Come aiutare i figli a fare i compiti?

Assistere i bambini con i compiti è qualcosa con cui prima o poi devono fare i conti tutti i genitori. Ecco una serie di consigli utili per capire come aiutare i figli a fare i compiti e ad ottenere il miglior risultato possibile. Ambiente tranquillo, bambino riposato, alternanza studio-pause, atteggiamenti costruttivi: vediamo tutti gli elementi che possono stimolare un bambino all’apprendimento.

Perché fare i compiti a casa è importante?

compiti a casa sono fondamentali per la crescita del bambino:

  • innanzitutto lo aiutano a capire il concetto di dovere e ad imparare la fatica
  • fare i compiti spinge il piccolo a diventare poco a poco più autonomo e ad organizzare le sue cose
  • non importa che il bambino sia più o meno bravo nello svolgere i compiti. Quello che davvero conta è che impari a non arrendersi e a superare gli ostacoli, anche attraverso gli errori
  • attraverso i compiti a casa il bambino impara il senso di un obiettivo e come reagire alla frustrazione
  • coi compiti i bambini esercitano giorno dopo giorno la concentrazione e la mantengono allenata proprio come si fa nello sport

Aiutare i figli a fare i compiti: dove farli?

Il luogo dove il bambino si siede e fa i compiti è importantissimo: si alla tranquillità e all’ordine, no alle distrazioni. L’ambiente in cui il bambino studia deve essere ben ossigenato e senza rumori fastidiosi. Evitate di tenere a portata di mano videogiochicellulari e tablet: sono fonti di distrazione molto forti e impediscono di concentrarsi davvero. Attenzione anche ai giocattoli, come ad esempio bambole o macchinine. Se la cameretta è in condivisione con qualche fratello è bene trovare un posto più tranquillo, che sia il tavolo della cucina o una qualsiasi altra scrivania della casa.

Quando è più giusto fare i compiti?

Meglio studiare in mattinata o nel tardo pomeriggio. Appena dopo pranzo il corpo è impegnato nella digestione e conseguentemente più affaticato rispetto ad altri momenti della giornata. Fintanto che i bambini sono alle elementari cercate di stabilire dei momenti precisi dedicati ai compiti e di rispettarli. Questo insegnerà al vostro bambino che quando il dovere chiama bisogna rispondere e non esistono scorciatoie.  Quando il bimbo comincerà a crescere gli verrà naturale autoregolarsi e capirà da solo quando è opportuno svolgere i compiti assegnati.

N.B. perché il bambino ottenga risultati è importantissimo che dorma a sufficienza. Molti bambini quando sono stanchi sono distratti e sembrano avere la testa fra le nuvole. Fate bene i calcoli perché i vostri figli dormano un numero di ore adeguato all’età che hanno.

Il ruolo della pause durante lo svolgimento dei compiti

Fare piccole interruzioni aiuta a rendere meglio. Anche nel caso dei bambini che si approcciano per le prime volte allo svolgimento dei compiti. Un bambino è capace di concentrarsi bene solo facendo delle pause regolari: per ogni 10-15 minuti di studio sarà opportuno che stacchi per 2-5 minuti. Così facendo impareranno in maniera più efficace e in meno tempo. Ascolto e attenzione risentono fortemente di quanto siamo coinvolti. Per stimolare l’apprendimento quindi è consigliabile che i genitori adottino un tono di voce vivace e una mimica facciale adeguata.

Cosa fare quando sbaglia? Sostegno e fiducia sono fondamentali

Sbagliare è importante. Il messaggio che passa la società sulla necessità di essere sempre perfetti è quanto di meno utile si possa passare ai vostri figli. È invece attraverso l’errore che si impara. Quando il bimbo è in difficoltà e chiede una mano è importante quindi non intromettersi eccessivamente. E se correggendo i compiti ha sbagliato come glielo dico? A quel punto è consigliabile invitare il piccolo a rileggere e a ragionare sull’errore. Assolutamente vietato mandarlo a scuola coi compiti perfetti rifatti da voi! Così facendo la maestra non riuscirà a capire come aiutare l’allievo. E il peggio non è questo: sostituirsi ai propri figli è l’atto che maggiormente li deresponsabilizzerà e non saranno autonomi tutte le volte che un compito richiederà impegno. Misurate il tempo che impiegate per affiancare i vostri figli e cominciate a diminuirlo mano a mano che il bambino acquisisce sicurezza.

Il sostengo e la fiducia dei genitori sono fondamentali: aggredire il bambino perché non riesce a svolgere i compiti è controproducente. Intaccherà la sua fiducia in se stesso. I genitori devono esserci e offrire un sostegno emotivocomprensione e aiuto per sviluppare il senso della responsabilità. Serve il giusto equilibrio tra presenza e stimolo a un lavoro autonomo quindi. Incoraggiate vostro figlio ripetendogli che può farcela con le sue sole forze e, se fatto ciò chiederà comunque aiuto, sedetevi accanto a lui e spiegategli come superare l’ostacolo.

Non importa il risultato, elogiate vostro figlio per i suoi sforzi. Lodatelo quando porta a termine i compiti nei tempi stabiliti e incoraggiatelo anche a scoprire le materie che gli piacciono di più. L’apprendimento è un percorso a gradini in cui devono trovare posto sia il sostegno dei genitori che lo sviluppo dell’autodisciplina del bimbo.

Ogni bimbo ha i suoi tempi: imparate a conoscerli

Imparate a chiedere il giusto a vostro figlio: né troppo, né troppo poco. Una richiesta esagerata potrebbe demotivarlo ancor prima di partire, chiedendo poco invece si corre il rischio che il bimbo non si impegni abbastanza. Ricordate anche che ogni bambino ha i suoi tempi. Mai paragonarlo ad altri compagni di classe o ai figli dei vostri amici. Il bambino deve sentirsi supportato in tutto e per tutto perché sta cercano di capire i suoi ritmi.

E se, nonostante tutto, il bimbo va male a scuola? Continui insuccessi possono minare la motivazione. Si entra così in un circolo vizioso per cui non vedere risultati influisce sulla capacità di concentrazione. Per interrompere questo processo state accanto al vostro bambino, supportatelo e aiutatelo a tenere allenata la concentrazione. Vedrete che i suoi compiti e il rendimento scolastico miglioreranno in breve tempo.

Potrebbe capitare che vostro figlio continui a rifiutarsi di fare i compiti nonostante il vostro totale appoggio. In questo caso può essere utile tenerlo d’occhio e capire che forse ci sono ragioni più profonde per questo suo rifiuto. Parlatene con la maestra per avere più elementi: il contesto scolastico, il rapporto con compagni e insegnanti, se ci sono problematiche legate all’apprendimento. Una volta che avrete un quadro il più completo possibile sarà più facile capire quale sia il problema e trovare la soluzione più giusta.

Fonte: skuola.net >> Link articolo: http://bit.ly/37r69vK