Gli sport più adatti per i bambini

Finite le vacanze natalizie, come di consueto, si parla di rimettersi in forma. Le attività sportive, per i bambini, più che per gli adulti, sono una componente importante per il benessere psico-fisico e la crescita.

Quali sono, quindi, gli sport suggeriti che i bambini possano svolgere? Vediamoli insieme

Atletica leggera

Si può iniziare a 6-8 anni, ma solo sotto forma di gioco, perché il bambino non tollera carichi e sforzi prolungati. “L’atletica leggera richiede sia capacità di coordinazione neuro-muscolare sia capacità metaboliche, che prima di una certa età non sono ancora sviluppate” dice l’insegnante di educazione fisica Giuseppe Albanese.

L’organismo di un bambino, insomma, non è preparato a sostenere un certo ritmo e una certa intensità: ecco perché, se figlio e papà fanno una corsa insieme, dopo un po’ il bambino si ferma perché non ce la fa più a star dietro al padre. Fino all’adolescenza, pertanto, si può parlare solo di pre-atletica, che ancora una volta è ottima per arricchire il bagaglio di esperienze motorie, ma deve essere condotta con tempi e sforzi commisurati all’età del bambino”.

Perché sceglierla

  • È uno sport che fornisce una buona preparazione di base.
  • Nella bella stagione si pratica all’aria aperta, quindi dà la possibilità di uscire dal chiuso delle palestre.

Bicicletta

Ad andare in bici il più delle volte si impara durante un pomeriggio al parco insieme a mamma e papà, e da quel momento può essere un modo piacevole per trascorrere una domenica all’aperto tutti insieme. In genere si incomincia a muoversi senza rotelle intorno ai 4-5 anni.

Perché sceglierla

  • Ha un ruolo importante nel favorire lo sviluppo della personalità: aiuta ad acquisire fiducia in se stessi, amplia l’autonomia, la libertà, la responsabilità, la capacità di osservazione. In più, il bambino impara ad anticipare le situazioni, prendere decisioni e risolvere problemi, come ad esempio deve fare per evitare di cadere.
  • “La bicicletta rinforza in modo particolare gli arti inferiori, quindi non è uno sport completo” aggiunge il pediatra Armando Calzolari dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma, “però insegna a stare in equilibrio, coordinare i movimenti e… iniziare a rispettare le regole della strada! Inoltre, se si pedala in un parco fuori città, offre l’opportunità di allontanarsi dall’inquinamento e dal caos cittadino”.

Calcio 

Il vero e proprio calcio si intraprende verso i 7-8 anni, prima dei 7-8 anni è di solito il mini-calcio, in un campo ridotto e con delle porte più piccole. Anche il numero dei bambini in squadra è inferiore e soprattutto non ci sono ruoli, che il bambino non sarebbe in grado di ricoprire. Più che altro si fa ginnastica, o esercizi propedeutici al calcio. Un allenamento strutturato come il calcio prima dei 12 anni non è pensabile: il bambino non è pronto né dal punto di vista della coordinazione neuro-muscolare, né dal punto di vista delle capacità condizionali (forza, velocità, resistenza)”.

Il calcio non può essere considerato uno sport completo, perché sviluppa solo la muscolatura delle gambe e le società di calcio spesso trascurano una sufficiente preparazione fisica di base: meglio abbinarlo a nuoto o palestra.

Perché sceglierlo

  • E’ una delle attività che più favorisce la socializzazione e lo spirito di gruppo, che insegna a mettere da parte il proprio egoismo per il bene della squadra.
  • E’ molto coinvolgente anche per la grande partecipazione di pubblico nei confronti di questa disciplina.

Danza

È l’attività preferita delle bambine, che sin da piccole sognano di vedersi col tutù, ma sono sempre più numerosi anche i maschietti che si avvicinano con passione alla danza. I primi corsi partono dai 5 anni.

Perché sceglierla

  • Abitua a una postura corretta, regala grazia ai movimenti e insegna il senso del ritmo. Conoscere e sviluppare la musicalità è utile per far emergere qualcosa che è innato in noi, e che potremo utilizzare come base per apprendimenti futuri, esattamente come si fa con la forza, la resistenza o la velocità.
  • “La danza può essere considerata un’attività completa” precisa il pediatra Armando Calzolari dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma, “a patto che preveda una prima parte di preparazione generica attraverso la ginnastica. Se invece la lezione si limita soltanto a far apprendere i passi base della danza non può certo essere considerata un’attività fisica”.

Ginnastica

Anche la ginnastica generica è un’attività altamente raccomandabile, che si può intraprendere abbastanza presto – intorno ai 5 anni.

Perché sceglierla 

  • Favorisce l’armonico sviluppo di ossa, muscoli e articolazioni, inoltre aumenta la conoscenza, la consapevolezza ed il controllo del proprio corpo.
  • Anche andando avanti con gli anni, può essere il complemento ideale di discipline più specifiche, come il tennis o il calcio.

Judo e karate

Sono entrambe arti marziali, che possono essere intraprese non prima dei 7-8 anni” consiglia Albanese, “perché richiedono – il karate soprattutto – una coordinazione neuromotoria che al di sotto di una certa età è poco sviluppata. La pratica delle arti marziali (in particolare del judo) inoltre necessita di una certa forza, che comincia a svilupparsi solo verso gli 8-9 anni, per poi completarsi negli anni successivi”.

Perché sceglierli

  • Le arti marziali possono rivelarsi utili sia ai bambini più timidi e insicuri, perché infondono fiducia nelle proprie capacità, sia a quelli più “vivaci”, perché insegnano a controllare la propria aggressività.
  • Attraverso l’apprendimento di certe posture il bambino acquisisce gradualmente la conoscenza, la consapevolezza e il controllo del suo corpo.

Nuoto

“Nell’acqua il bambino si sente un po’ come ‘a casa sua’ visto che ha sguazzato nel liquido per nove mesi!” – dice Armando Calzolari, pediatra specializzato nello sport, dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma. Dunque, il nuoto è consigliato fin da piccolissimi. I primi corsi veri partono dai 3 anni.

Perché sceglierlo 

  • Il nuoto consente uno sviluppo armonioso di tutto il fisico, aiutando la coordinazione dei movimenti
  • “Imparare a nuotare è un po’ come imparare a camminare” aggiunge Giuseppe Gangemi, coordinatore Scuola Nuoto FIN. “Come camminare è la tecnica base che un bambino deve apprendere sulla terra ferma prima di poter fare qualunque altra attività sportiva, così nuotare è la tecnica base per imparare a muoversi nell’elemento acqua, un punto di partenza per tutti gli altri sport acquatici, come pallanuoto o nuoto sincronizzato.
  • Il nuoto infine è un’attività che non dà carichi sull’apparato locomotore, perché l’acqua toglie l’effetto peso e non si rischiano traumi.

Pallacanestro e pallavolo

Entrambi sono sport di situazione come il calcio, e per questo si possono cominciare verso i 7-8 anni purché si tratti di corsi specifici per bambini, che prendono il nome di minibasket e minivolley. Non prima, perché non è facile apprendere il gesto atletico specifico, inoltre il bambino non ha ancora sviluppato la coordinazione neuro-muscolare e le capacità condizionali necessarie.

Perché sceglierli

  • Sono attività complete, che fanno lavorare sia le gambe che la parte superiore del corpo, allungano la colonna vertebrale e fortificano gli addominali.
  • Stimolano lo spirito di gruppo e sviluppano precisione e abilità.

Pattinaggio

È uno sport che si può iniziare abbastanza presto, intorno ai 5 anni, ma deve essere affiancato da un’attività generica, come il nuoto o la ginnastica, poiché stimola prevalentemente gli arti inferiori.

Perché sceglierlo

  • Come la bici, consente di apprendere un equilibrio diverso da quello al quale si è abituati, quindi è un’ottima occasione per sviluppare le capacità coordinative.
  • È uno sport ‘ibrido’, che non sempre è impostato come attività fisica vera e propria, ma è concepito prevalentemente come attività ludico-ricreativa. “Ed è un bene” evidenzia l’insegnante di scienze motorie Giuseppe Albanese, “perché il pattinaggio lavora molto sulla flessibilità articolare ed un lavoro specifico di questo genere fino ai 7-8 anni rischia di rendere le articolazioni troppo lasse”.

Scherma (e tennis)

Come il calcio, il basket e la pallavolo, la scherma e anche il tennis sono sport di situazione, che quindi richiedono certe capacità che il bambino piccolo non possiede ancora. “In più” evidenzia il pediatra Armando Calzolari, “sono sport cosiddetti monolaterali o asimmetrici, perché fanno lavorare solo alcune parti del corpo, in particolare uno degli arti superiori. I corsi si possono cominciare sin dai 7-8 anni (prima di questa età è poco sviluppata la coordinazione neuromotoria, alla base di queste discipline), ma in questo caso più che mai è fondamentale che si faccia prima della preparazione generica – in modo da riequilibrare la simmetria del corpo – e poi si apprenda la tecnica con la racchetta in mano, fermo restando che l’obiettivo a quest’età non deve essere la corretta esecuzione del gesto tecnico, che verrà successivamente”.

Perché sceglierli

  • Sono entrambe attività che divertono e appassionano, inoltre sviluppano molto concentrazione e disciplina. ​

Sci

“Contrariamente a quel che si potrebbe credere, è un’attività che si può apprendere sin da piccoli, verso i 4 anni, perché il gesto tecnico è sì complesso, tuttavia non è basato sulla forza” dice il medico dello sport. “E poi i bambini sono avvantaggiati dal fatto di avere un baricentro molto basso, che consente loro maggiore stabilità”.

Perché sceglierlo

  • Sviluppa l’agilità, la coordinazione neuro-motoria e l’equilibrio; insegna ad avere fiducia nelle proprie capacità.
  • Lo sci si pratica in montagna, dove è possibile respirare aria pulita e si è a stretto contatto con la natura.

Yoga

Lo yoga è una pratica adatta a qualsiasi bambino, ma è soprattutto indicata per i bambini che fanno fatica a stare fermi, oppure che sono aggressivi, ansiosi, paurosi o con disturbi dell’attenzione e dell’apprendimento.

Zumba

Sempre più palestre propongono corsi di zumba per bambini. ll vantaggio di questo sport è che permette ai bambini di esprimere la propria fisicità. E i benefici sono molteplici. Un’attività fisica di questo tipo aiuta a combattere l’obesità, a migliorare la coordinazione e il controllo dei movimenti. Mentre la musicalità e le coreografie di gruppo sviluppano la creatività, la fantasia e il rispetto per gli altri.

Rugby

E’ uno sport sempre più scelto in Italia come alternativa al calcio. Un’attività in cui si incoraggiano gli avversari, in cui si sta insieme agli altri e dopo, vinto o perso che si abbia. ​ I ragazzi che giocano a rugby si ritrovano senza neppure accorgersene a rispettare gli orari, i compagni, il capitano, gli allenatori e, cosa essenziale, gli avversari

___________________

Fonte: 

https://www.nostrofiglio.it/bambino/bambino-6-14-anni/sport-per-bambini/4259-sport-bambini-schede