
Settembre e l’ansia del rientro a scuola
Settembre si avvicina e sicuramente per i genitori rappresenta il mese dell’anno dove si concentrano di più le ansie e le insicurezze, questo dovuto al rientro a scuola per i figli. Ansie che però non colpiscono solo i genitori che dovranno organizzare il loro tempo e le loro giornate in base agli orari scolastici, ma anche per i bambini, soprattutto se è la loro prima esperienza scolastica.
Il ruolo della famiglia (ma anche degli insegnanti e della scuola) è importantissimo in questo caso, come supporto per la gestione delle preoccupazioni dei figli, ma anche per riconoscere i campanelli di allarme indicativi di un malessere che spesso può incidere non solo sui livelli di prestazione scolastica individuale, ma anche sul clima generale, sull’efficacia dell’insegnamento e sui rapporti scuola/famiglia.
A tal proposito vi forniamo 6 consigli di Telefono Azzurro, scaricabili anche su www.azzurro.it, per aiutare figli e genitori nel delicato ritorno a scuola:
1 – Sintonizzati con le sue preoccupazioni
Sintonizzati con le sue preoccupazioni, che possono manifestarsi anche qualche settimana prima dell’inizio di un nuovo anno scolastico.
Le cause possono essere diverse: la separazione da casa, i compiti difficili, la paura di prendere brutti voti e di non riuscire a integrarsi nel gruppo di coetanei. Le transizioni richiedono un’attenzione particolare: l’inizio della prima elementare o della prima media, ma anche l’arrivo di una nuova insegnante o il trasferimento dell’amico del cuore. Se tuo figlio esprime qualche tipo di disagio in previsione dell’inizio della scuola, accogli le sue preoccupazioni con attenzione, senza rinforzare la sua ansia.
2 – Ascolta le sue domande e non minimizzare
Ascolta le sue domande, anche se ripetute e insistenti, senza minimizzare (non dire “Andrà tutto bene, non è niente!”). Se riconosci e valorizzi i suoi stati d’animo lo aiuti a sentirsi più sicuro. Magari proponi di definire insieme una strategia per affrontare gli ostacoli e mostrati sicuro che riusciranno a cavarsela. Attenzione a non alimentare l’ansia con domande del tipo “Ti fa paura la nuova prof ?”, ma prova a costruire un discorso.
3 – Recepisci i segnali
Frequentemente i bambini esprimono le loro paure in modo indiretto. Le difficoltà potrebbero manifestarsi in sintomi fisici come mal di testa, mal di pancia e difficoltà a prendere sonno, o alterazioni delle abitudini alimentari, stanchezza, irritabilità e chiusura in sé stessi. Attenzione a non esagerare però: è difficile per un genitore mandare a scuola un bambino che non ha voglia di andarci, ma tenerlo a casa per evitare una situazione difficile può indirettamente rinforzare l’idea che la scuola è veramente un posto che fa paura.
4 – Gestisci il momento della separazione
Pianifica il momento del saluto. La separazione dal nucleo familiare può essere molto difficile, per bambini e genitori, in particolare il primo giorno di scuola. Se pensi che il tuo bambino possa avere particolari difficoltà al momento della separazione, potrebbe essere utile chiedere il supporto di un’insegnante o di un contatto all’interno della scuola che sia di aiuto, dedicando una particolare attenzione in questa delicata fase di transizione.
5 – Attento al (tuo) stress
Tieni sotto controllo il tuo livello di stress: l’inizio dell’anno scolastico può essere fonte di preoccupazione anche per mamma e papà. Cerca di monitorare il tuo livello di stress e non caricarti di troppi impegni, ma programma il ritorno alla routine passo per passo. Ricordati che l’inizio della scuola è un evento che coinvolge necessariamente il nucleo familiare e porta a rivedere molte delle vostre abitudini.
Cerca anche di non trasmettere a tuo figlio i tuoi timori. Molto spesso i genitori si preoccupano che i loro figli abbiano molti amici e siano a loro agio nel gruppo classe, ma attenzione a non caricare i bambini di troppe aspettative. Sentirsi chiedere continuamente “Ti sei fatto nuovi amici?” può essere frustrante per un bambino che sta facendo un po’ di fatica a integrarsi. Meglio le domande neutre, “Come è andata oggi?”, o “Dimmi tre cose che oggi ti sono piaciute (o non ti sono piaciute) oggi”.
6 – Il disagio persiste? Chiedi aiuto
Se il disagio persiste e noti (o vieni informato da terzi) che i segnali non diminuiscono o addirittura si intensificano col passare dei giorni, chiedi il supporto di un professionista, come uno psicologo o il pediatra di famiglia.
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Fonte:
https://www.nostrofiglio.it/bambino/bambino-6-14-anni/scuola-primaria/affrontare-il-rientro-a-scuola